foto 1 Latte fresco intero 1 litro

Descrizione


Il latte dalla Cascina Roseleto proviene dalla zona di Villastellone (TO).

La scelta negli anni della Cascina Roseleto è stata chiara: abbandonare una produzione industriale dove la quantità di latte prodotto contava più della qualità e del benessere animale.

Le industrie badano ai fatturati, ai livelli produttivi, ai ricavi, a stimolare la richiesta, e a incrementare le produzioni. Per far questo hanno dapprima sostituito una parte dell’erba con i mangimi, e poi – via via – hanno iniziato a somministrare trinciato di mais integrale addizionato a forti quantità di mangimi. Mangimi concepiti sempre più per aumentare le rese lattee, e sempre meno adatti agli erbivori, con l’unico obiettivo, per l’appunto, dei fatturati, e delle produzioni. Un passo dopo l’altro, sostenuti dalla ricerca genetica, che remava nella stessa direzione, sono arrivati a ottenere dalle bovine da 35 a 50 litri di latte e più per capo, ogni giorno. Una vera follia.

È accaduto così che a pagarne le spese, in termini di salute, siano state dapprima proprio le mucche – che da bravi ruminanti, se potessero parlare, chiederebbero erba e fieno – e poi noi esseri umani, che ci siamo ritrovati a consumare un prodotto sempre più povero di sostanze “nobili” – ovvero nutraceutiche di pregio – e ricco di insidie: dai grassi saturi ai residui di farmaci somministrati agli animali, agli erbicidi applicati alle monoculture di mais. Per non parlare dei danni arrecati all’ambiente dai reflui inquinanti e dai farmaci stessi, veicolati dalle deiezioni.

Nel 2010 l’azienda inizia la riconversione ad un modello di allevamento estensivo e sostenibile.

Dal 2013 cascina Roseleto aderisce al progetto – denominato “latte nobile” – che basa l’alimentazione animale in prevalenza sul fieno. Nei mesi successivi i 24 ettari di terreno dell’ azienda vennero liberati dalla schiavitù del mais e tornarono ad essere destinati a prato (per il fieno, nelle stagioni avverse) e a pascolo (per l’erba), grazie al contributo dell’Università degli Studi di Torino. La produzione  di latte con questo nuovo sistema di alimentazione continuava a diminuire, raggiungendo gli attuali 15-18 litri per capo al dì, ma il latte, di giorno in giorno, era sempre più buono. E sempre più giallo (il giallo dipende dai carotenoidi, efficaci antiossidanti presenti nell’erba).

Le  mucche, alimentate con erba, fieno e modeste integrazioni vegetali scelte (cereali e leguminose) no-ogm, producono un latte ben digeribile, in quanto non omogeneizzato. La pratica dell’omogeneizzazione (i globuli del latte vengono “triturati” finemente) è universalmente adottata dalle industrie e comporta l’ossidazione e la perdita di valori nutrizionali.